Luna sotto le stelle ..

Prima di andare in vacanza vi regalo un nuovo racconto di Deborah R. Una nuova avventura di Luna..alle prese con il suo desiderio travolgente di Luca.  Vi auguro buona lettura e Luna vi dà appuntamento alla prossima stagione!

open toeCon l’estate scoppiata le serate sono tutte da bere! Luna rientra in casa vestita di tutto punto dopo un’intensa giornata di lavoro. Le scarpe restano accanto alla porta, il tailleur pantaloni chiaro si smonta in pezzi dalla sala alla camera, la serietà della giornata è presto lavata sotto una doccia rigenerante.

Luca.. anche sotto la doccia. Il suo pensiero le batte in testa sempre in modo forte. “Devo pensare a me.. devo godere del mio tempo; devo.. voglio.. Luca..”

La luce abbagliante e l’afa volgare lasciano il posto ad un cielo di fuoco e ad una brezza che sembra portata dal mare. Disseta la pelle spalmando la crema con le mani, muovendole dalle gambe, al sedere, dall’inguine ai seni, al collo. Si mette un paio di open toe con il tacco alto, nere con la fascia che chiude il piede in una deliziosa fantasia animalier e nuda si ferma davanti all’armadio. “Tutto ruoterà intorno a voi stasera!” .. guardando le sue scarpe seducenti con un mezzo sorriso. Sceglie la leggerezza di un vestitino che è come una sottoveste, di seta color bronzo e ricoperto poi con tulle nero, che dà movimento e volume all’esile corpo di Luna.

Lo specchio: “Mmmhhh, manca qualcosa”

Luna apre il cassetto delle calze e prende un paio di calzini neri, estivi. Toglie le open toe e li indossa; rimette le scarpe.

Wow, ora si! I calzini sono un soffio sulle caviglie, appositamente morbidi per scivolare e fare onde di tessuto come carezza. Hanno nastrini di raso da avvolgere dolcemente intorno alla caviglia, come fossero lì.. per caso.

Ore 22,00 Giardini, polmoni verdi nel cuore della città. Gli amici sono tutti intorno ad un tavolo, Luna parla, sorride, con un bicchiere di gin tonic in mano ed una sicurezza che fa luce.

Si volta un attimo e.. Luca! Anche lui al tavolo con amici, gente, amiche.. La vede. Le fa un cenno di saluto con la mano. Lei fa in tempo a rispondere al saluto, lui è già tornato ai suoi discorsi. Gira la testa, qualche stella si è spenta, il gin tonic sembra caldo e il sorriso boh, forse è ubriaco. In cinque minuti i pensieri si affollano, spingono come per fuggire da un incendio e “Luna?”

“Si?” E’ Luca.

“Ti va di andare via?”

 “S, si”.calzini

Gli amici la guardano, nessuno sa, nessuno presenta qualcuno ad un altro, nessuno si presenta. Solo un rapimento consenziente e il visibile e colpevole imbarazzo di Luna per l’istantanea scelta di lasciare tutti e scappare via con “lo sconosciuto”. Via. Silenzio. Qualche km fuori dalla città, su verso i colli, cercando il buio. La macchina si ferma, Luca sposta indietro il sedile, si allunga per baciarla, la trova e con un gesto la prende e la fa sedere su di lui; ansima lei..

Le prende la gonna e le sfila il vestito dalla testa, le tiene le braccia, la guarda, la biancheria chiara disegna il suo corpo, poi le guarda la schiena, il culo appoggiato sulle gambe, lei sul suo membro, ancora nascosto ma pronto come un animale. Le gambe di Luna piegate lasciano allo sguardo di Luca la grazia dei suoi polpacci agili, le caviglie coperte in una sera d’estate e la malizia dei fiocchetti che cadono abbandonati come lei.

In un attimo sono un corpo solo, lui ancora vestito, ha solo abbassato i pantaloni scoprendo la sua irruenta voglia, lei con la biancheria che ad ogni movimento diventa più sgualcita, tirata, umida.

Sembra pazzo Luca, ora. Le tiene il culo con le mani, le infila le dita nella carne, la soffoca di baci, le morde una spalla e lei geme, gli graffia la schiena, gli accarezza i capelli. Poi urla e si appoggia con la testa sulla spalla di lui che le dà un bacio su una guancia e l’allontana.

Silenzio. Km verso la città. Un bacio veloce sulle labbra, Luca è già lontano, Luna riprende la sua macchina e vola a casa, stordita, con più punti interrogativi che lacrime e con l’altro mezzo sorriso: “Però forse un po’ gli piaccio…”

Deborah R.

Luna…

Oggi un post tutto speciale. Un post che parla di calze, che racconta di una donna..che ci fa sognare e sospirare. Sono i racconti del blog scritti da Deborah Riccio, anche lei amante delle calze, della penna e della sensualità.. ha mescolato questi tre ingredienti e ne è nata Luna, la nostra protagonista. Subito amata da Madame G. che vede in lei una sua proiezione letteraria… leggiamo di Luna e impariamo a conoscerla e a considerarla nostra amica. A presto! Madame G.

 

parigina ricamata

parigina ricamata

“Luna è una donna particolare, dalla bellezza costellata di dettagli come diamanti.

Ha occhi scuri e pelle ambrata, intelligenza e sensualità.

Entra in un negozio per comprare un paio di calze nuove. Le vuole particolari, proprio come l’uomo che da un po’ di tempo le occupa i pensieri e le voglie.

Vuole qualcosa che regali un brivido e che sia solo la scintilla di ogni altra, seguente azione.

Niente di volgare, qualcosa che al solo sguardo faccia sospirare.

Scelte. Parigine.

Nere. Morbide, impreziosite dalla trama traforata, dal bordo che dolcemente sfiora la pelle come promessa di una carezza fatta da mano calda, rese vezzo da un fiocco delicato.

A casa, dopo aver lisciato la pelle con olio profumato, indossa un completo nero che sembra dipinto addosso e le sue parigine che si slanciano dalle deliziose scarpe verso il ginocchio, lo coprono per poco e si fermano sul punto che dovrà essere accarezzato..

Lui arriva; la vede; il suo sguardo scivola dai capelli lunghi e lisci ai suoi occhi arrendevoli, dalla camicia stretta di tulle, alla longuette con lo spacco che svela le cosce nude, fino alle parigine che coprono ed invogliano, lasciando scoperti puntini di pelle come stelle; tace; le prende il viso e la bacia; le sue mani scivolano sulla schiena, sul sedere, fino al ginocchio. Le sue dita si infilano sotto il bordo delle calze, sfiorando il retro del ginocchio. La sente sospirare; la bacia ancora e slaccia il fiocchetto malizioso.

Ed ora, possiamo solo guardare dal buco della serratura”.

Deborah R.