In origine la calza con la riga era la “calza” per antonomasia. In seta e con riga posteriore le calze si presentavano così e la riga non era altro la cucitura dei due lembi del tessuto della calza. Sarà in seguito con nuovi tipi di macchine e con l’avvento del nylon che verrà prodotta una calza in un unico blocco senza cucitura alcuna.
Quella riga era un simbolo. Segno di femminilità, segno di una donna di classe ed elegante, una donna inizialmente, che poteva permettersi quell’accessorio affascinante di nome calza, poi col tempo divenuto segno di una donna vezzosa che indossava le calze per esprimere la sua vanità.
Al punto che nei decenni della seconda guerra mondiale a causa del blocco della produzione e della mancanza di risorse, le donne si disegnavano la riga direttamente sulle gambe per dare l’illusione di avere le calze.
La calza con la riga non perde questi attributi nel tempo. Messa da parte con l’avvento del collant, si ripresenta con imponenza in diverse versioni da qualche anno a questa parte. Collant con riga posteriore, velati e colorati, autoreggenti, in rete e calze da reggicalze. Mille modelli per mille gusti.
La riga affonda radici di sensualità ed erotismo profonde. Provoca desiderio, affascina e attira lo sguardo. Anzi lo calamita e lo porta inevitabilmente a seguirne il suo sviluppo, il movimento, la sua sinuosità che si sviluppa dalla caviglia alla coscia.
Una semplicissima linea che segue dolcemente la gamba, sale verso l’alto e fa salire il desiderio e l’immaginazione. E’ una linea che ti indica la strada, che ti porta nelle parti “intime, segrete e inaccessibili”.
Questo concetto della riga rivive oggi a pieno nella moda calze. Il trionfo del vintage ha riportato la calza con la riga posteriore, parallelamente alla calza da reggicalze, di nuovo in auge. Accessorio, direi, indispensabile nel nostro armadio.
A mio avviso la calza con la riga è calza da reggicalze e autoreggente, dove il disegno, il minimalismo del tratto si sommano alle balze o al reggicalze, quasi da considerare come una personale decorazione, essenziale con il suo potere altamente erotico. Ecco perchè è la calza regina del burlesque, della donna che incarna il mito dell’eros dei primi decenni del ‘900.
Un esempio di questo tipo di calza e dell’immaginario che essa trasmette, sono i modelli della Cervin, casa francese, che ripropone calze e reggicalze dal sapore retrò dal fascino ineguagliabile.
Come accennavo prima la calza con la riga la si trova anche nella versione collant (le abbiamo viste nella collezione primaverile della Ori, in bianco o colori pastello), in versione tattoo, con motivi verticali e floreali che vanno ad arricchire la semplice riga (come alcuni modelli che ho della Philippe Matignon o della Sisi).
La curiosità e la duttilità della calza con riga posteriore è il suo disegno rigido e obbligato, ma che può arricchirsi con colori e grandezze. Dalla linea sottile a una linea più spessa, dalla linea nera a linee colorate, dal rosso al blu come nelle calze di Jonhatan Anston o nei colori vivaci, come il rosa, il giallo, il viola anche nelle versione fluo e abbinate al makeup come per la Stockingscode (www.stockingscode.com). Un progetto giovane e originale che vede calze e smalto per unghie in sintonia cromica, che andremo a presentare nei prossimi post.
calza con riga rossa jonhatan anston
calza stockingscode
Difficoltà di questa calza è indossarla in modo corretto con la riga dietro e dritta senza farla spostare con i movimenti del corpo. Anche per questo ci sono consigli e dritti, che vi darò prossimamente..
Madame G.